3. | € 36,00 | EAN-13: 9788857537474 Giovanni Gurisatti L'animale che dunque non sono. Filosofia pratica e pratica della filosofia come est-etica dell'esitenza
Edizione: | Mimesis, 2016 | Collana: | Filosofie | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 5-6 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 36,00 | Descrizione | L'animale che dunque non sono. Filosofia pratica e pratica della filosofia come est-etica dell'esitenza: "Non si capisce un filosofo se non cercando di capire bene ciò che intende dimostrare, e in verità non dimostra, sul limite tra l'uomo e l'animale". Queste parole di Derrida, presenti nel suo celebre L'animale che dunque sono, autorizzano a prendere sul serio la questione teoretica dell'"animale" e del rapporto tra filosofi e animali, filosofia e animalità. Partendo dalla riflessione di Derrida, questo libro si allontana tuttavia dalla sua prospettiva, reimpostandola criticamente: è infatti dal punto di vista eminentemente pratico, e non teoretico, che, per chi scrive, va affrontata la questione animale, ed è nella sfera pratica, cioè del carattere, del comportamento e dell'agire, del modo di essere e di vivere, che vanno verificate e stabilite le inevitabili affinità, ma, soprattutto, le insormontabili differenze tra uomini e animali. La via prescelta per un rinnovato confronto tra le due sfere del vivente è dunque quella della "filosofia pratica come pratica della filosofia", e l'approdo è costituito da una "est-etica" dell'esistenza che matura in un rapporto elettivo tra ethos spirituale e aisthesis corporea, cura di sé e arte del vivere. Al cuore di tale est-etica, che - secondo la lezione di Foucault - si richiama all'antica askesis, può collocarsi anche, non da ultimo, la cura e preoccupazione per quell'Altro di cui anche l'animale fa parte, e che l'uomo può attuare solo all'apice di una humanitas che ha saputo prendere distacco dalla animalitas. "You do not understand a philosopher if not trying to understand what will demonstrate, and indeed does not prove, the boundary between man and animal." These words of Derrida, present in his famous the animal that therefore I am, to take seriously the theoretical issue of "animal" and the relationship between philosophers and animals, philosophy and animality. Starting from the reflection of Derrida, this book moves away however from his perspective, then setting it critically: it is eminently practical point of view, and not theoretical, that, for this writer, is the animal question, and is in practice, i.e. of the character, conduct and acting, way of being and living, which must be checked and set forth the inevitable affinity but, above all, the insurmountable differences between humans and animals. The path you have chosen for a renewed confrontation between the two spheres of life is therefore that of "practical philosophy as a practice of philosophy", and the landing consists of a "East-ethics" of existence that matures into a relationship between spiritual and corporeal aisthesis ethos, elective care and lifestyle. At the heart of that East-ethics, which-according to Foucault's lecture-refers to the ancient askesis, can also be placed, not least, the care and concern for the other one of which even the animal's part, and that man can implement only the apex of a humanitas who knew how to take the animalitas. | Aggiungi al Carrello |
|